“Cari amici di Spunte Blu, mi chiamo Jacopo, ho 43 anni e da circa 8 anni sono sposato con Amanda, una donna eccezionale e intelligente di cui sono sempre stato profondamente innamorato. Il mio matrimonio con Amanda è un matrimonio felice e a parte qualche incomprensione di routine, tra noi è sempre andato tutto alla grande, o almeno questo è quello che credevo fino a stamattina, quando Amanda mi ha comunicato che sua sorella ha scoperto di essere incinta di uno stronzo che l’aveva già mollata un mese fa per scappare con la segretaria. Dov’è il problema? Che mia moglie ora pretende che io stia accanto a sua sorella per tutta la fase della gravidanza, improvvisandomi praticamente a padre del bambino e quel che è grave è che pare gliel’abbia chiesto la sorella stessa. Cosa significa questo? Amanda vorrebbe costringermi a frequentare un corso di accompagnamento al parto insieme a sua sorella e pretende che io assista la futura madre nel momento del parto vero e proprio. Dice che è fondamentale perché il bambino ha bisogno di percepire sia le energie femminili della madre che quelle maschili del “padre” mentre se ne sta dentro la pancia, e se non le percepisce sarà destinato ad essere un adulto traumatizzato. Io naturalmente non ho intenzione di fare nessun corso di accompagnamento al parto nè tantomeno tutto il resto; a me già fa impressione il parto fuori dalla sala di travaglio, figuriamoci se posso stare lì a tenere la mano ad una che sta per fare uscire da la sotto un bambino. Non ce la faccio proprio e le pretese di mia moglie mi sembrano a dir poco assurde. Leggete la chat che ho avuto stamattina con Amanda e ditemi se i suoi ragionamenti sono normali.”

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