“La gelosia oggi è diventata una specie di malattia collettiva. Un tempo era una scintilla, qualcosa che serviva a dare valore a chi ami, a dire “ci tengo a te”, anche se non sono mai stato troppo d’accordo. Ora invece è diventata un’ossessione, una forma di controllo travestita da attenzione. Tutti sospettano di tutti, nessuno si fida più di nessuno. Viviamo con la convinzione che prima o poi verremo traditi, che dietro ogni messaggio, ogni ritardo, ogni silenzio, ci sia qualcosa da scoprire. E così le relazioni si trasformano in indagini, e l’amore in un interrogatorio continuo. Io credevo di essere fortunato, sinceramente. La mia ragazza mi sembrava equilibrata, matura, di quelle che non hanno bisogno di scenate o paranoie. Ultimamente però qualcosa era cambiato. Più silenzi, più domande strane e battute che mi lasciavano spiazzato. Pensavo avesse qualche problema suo, qualcosa che non voleva dirmi. Ho provato a parlarle, ad avvicinarmi, ma lei si chiudeva ancora di più. Ho pensato di ignorare la cosa, fino a che non ho trovato in tasca quello strano aggeggio nero.”
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