“Non so nemmeno da dove cominciare. Con Andrea stiamo insieme da una vita. È sempre stato trasparente, un po’ goffo magari, ma con il cuore buono. Quando ha iniziato a parlarmi di questa nuova collega, Claudia, sembrava tutto normale: si era appena trasferita, non conosceva nessuno, e chiedeva ai colleghi una mano ad ambientarsi. Portava sempre la colazione a tutti però, e quindi mi son detta che forse il suo carattere era espansivo o voleva semplicemente ingraziarsi i colleghi.

Poi le si è rotta la macchina, e ha chiesto a mio marito di portarla a lavoro. Andrea mi ha detto che non c’era nulla da preoccuparsi secondo lui.

Così gli ho detto fai pure, ci mancherebbe.

Poi però… le “carinerie” sono diventate continue. Andrea mi diceva tutto, ci scherzava su (noi non abbiamo codici ai telefoni né cose così), ma io cominciavo a non ridere più. E quando quella sera ho preso il suo telefono per giocare (il mio è un catorcio e spesso uso il suo), è arrivata. La foto. Lo screenshot. Il messaggio.

Ed è lì che ho capito che la gentilezza ha dei confini. E che certe donne, anche senza toccare, possono provare a rovinare quello che non gli appartiene.”

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