“Il problema di Mattia è che si rifiuta di crescere. Vive come se fosse ancora un ragazzino, senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze delle sue azioni. Ogni volta che c’è una decisione da prendere, lui sceglie sempre la strada più facile: quella che gli permette di divertirsi, fregandosene di tutto il resto. E chi rimane a raccogliere i cocci? Io, ovviamente. Mattia non capisce che vivere insieme significa rispetto, compromessi e responsabilità. No, lui preferisce fare quello spensierato, che “tanto tutto si aggiusta”, come se bastasse sorridere per risolvere i problemi. Non si chiede mai cosa comportino le sue scelte, non si preoccupa mai di quello che lascerà dietro di sé. Invita decine di persone a casa nostra senza pensare allo spazio, al rumore, alla pulizia. Per lui conta solo fare il “figo”, il re della festa. E sapete cosa mi fa più arrabbiare? Che si aspetta pure che io stia lì a sorridere, a fingere che vada tutto bene. Dovevamo organizzare una piccola festa di capodanno a casa nostra, con 4/5 persone, ma in un attimo, senza che io sapessi nulla, sono diventate più di 20.”
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