“Quando si convive tra coinquilini si pensa che basti dividere le spese a metà, e che sia tutto semplice.

Io ci ho creduto, almeno all’inizio.

La realtà? Ogni mese mi ritrovo a pagare io: luce, gas, condominio, perfino Netflix. Lui trova sempre una scusa. Prima era “questo mese sono corto, ti ridò appena mi entra lo stipendio”. Poi “mi aiuta mia madre, non posso chiedere altro”. Adesso addirittura sostiene che sia io ad avere “la fissazione dei soldi”.

Il problema non sono i 20 euro della bolletta. Il problema è la mentalità: vivere sempre a spese degli altri, pensando che sia normale.

E mentre io lavoro, mi arrangio e arrivo a sera col conto in rosso, lui risparmia, accumula, si fa mantenere la ragazza che viene qui a consumare acqua e Wi-Fi come se niente fosse.

Ho provato a parlarne con calma, ma ogni volta vengo dipinto come quello pesante, il “ragioniere depresso” che rovina l’atmosfera.

La verità è che sono stufo di fare da sponsor a un adulto che si atteggia a furbo.

E se per difendere la mia dignità devo sembrare esagerato, allora preferisco esagerare.

Meglio solo, che con chi campa alle spalle degli altri.”

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