“Io e Sandro stiamo insieme da due anni e sembriamo vivere due vite diverse sotto lo stesso tetto. Lui è statale: orari fissi, tredicesima sicura, ferie pagate. La sua stabilità è il suo rifugio. Io invece corro sempre: ufficio di giorno, cameriera la sera, freelance di notte e catering nei weekend. Quattro lavori che non faccio certo per passione, ma perché credo che con uno stipendio a testa non si vada lontano.
Lui dice che mi sto consumando, che vivo solo di lavoro e che così stiamo buttando via la vita. Io gli rispondo che, se non fosse così adagiato sulla sicurezza del suo fisso, forse non avrei bisogno di spingere così tanto. La verità è che sembriamo due binari paralleli: io guardo avanti, penso al domani, agli imprevisti, ai sogni da costruire. Lui preferisce l’oggi, il presente, quello che già ha in mano.
E il dubbio che mi tormenta è semplice: chi dei due sta sbagliando? Perchè lui sta bene così senza impegno? Perché andando avanti così, rischio che non sia solo la mia energia a consumarsi, ma anche noi.”



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