“Essere la fidanzata di Matteo è meraviglioso, ma comporta anche un piccolo “bonus”: Maria, sua madre. Maria è un concentrato di dolcezza e fervore religioso, una donna che non si ferma davanti a nulla, nemmeno al mio ateismo dichiarato. Fin dal primo giorno, Maria ha cercato di convincermi che, senza Dio, la mia vita sarebbe vuota e incompleta. Ma il bello è che lo fa con un affetto sincero, con quel modo tutto suo di tirare fuori versetti della Bibbia come fossero proverbi e di vedere segni divini ovunque, anche in una crostata ben riuscita.
Maria è una di quelle persone che ti chiedono come stai aggiungendo sempre un “Grazie a Dio” alla fine della frase, quasi a ricordarti che, anche se non lo vuoi, Lui è lì a vegliare su di te. E, nonostante le nostre divergenze, non posso fare a meno di volerle bene. Mi fa ridere, mi coccola con i suoi dolci, mi tratta come una figlia e, allo stesso tempo, cerca di salvarmi l’anima. Lei pensa che io sia una pecorella smarrita, io penso che lei abbia una fede incrollabile… e forse un po’ di testardaggine.
Le nostre conversazioni sono sempre un mix di affetto e battute. Lei predica con convinzione, io rispondo con ironia. Non manca mai il riferimento al matrimonio, un tema che per lei è sacro e che, per me e Matteo, sarà solo una questione civile. Ma questo non le impedisce di tentare, ogni volta, di farmi cambiare idea. “Un matrimonio senza Dio è come un dolce senza zucchero”, mi dice spesso, e io ribatto che comunque la crostata le riesce benissimo, quindi possiamo anche farne a meno.
Non ci arrabbiamo mai davvero. Lei sa che non cederò, io so che non smetterà di provarci. È il nostro modo di volersi bene, di trovare un equilibrio tra le sue preghiere e il mio scetticismo. Anche se, a volte, penso che Dio le abbia dato una missione: convertirmi a forza di dolci e citazioni bibliche. E devo ammettere che, con le sue crostate, è un’avversaria degna di nota.”
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