“Pochi giorni fa la mia superiore a lavoro, Stefania, mi ha scritto su WhatsApp, e già lì dovevo immaginare che qualcosa non andava considerando che difficilmente ci sentiamo fuori dall’orario di lavoro. Il messaggio iniziava con un classico “Abbiamo un problemino” o qualcosa del genere, e da lì ha subito insinuato che avessi fatto un errore in un progetto importante al quale stavo lavorando da settimane con una collega. Ci tengo a dire che io non ho fatto errori, ma non è questo il punto, il punto è l’atteggiamento di Stefania che fin da quel primo messaggio ho capito che stesse cercando un colpevole facile. Non mi fidavo e soprattutto adesso non mi fido di lei, da quando l’ho conosciuta mi ha sempre guardata strano e più passava il tempo più mi rendevo conto di quanto volesse farmi fare il lavoro sporco al posto suo in azienda, così da uscirne sempre pulita. Stavolta però, non le avrei permesso di mettermi i piedi in testa e di fare come al suo solito. Il vero problema è che si è spinta molto oltre, decisamente troppo oltre, e quindi mi sono ritrovata in una tragica situazione che mai mi sarei aspettata.”

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