“Buonasera a tutti e a tutte. Sono nuovo su Spunte Blu, è un annetto che leggo i racconti e oggi volevo condividere ciò che è successo a me pochi giorni fa, un atto di un’arroganza e di una maleducazione intollerabile, al quale sono seguite delle scuse che però non mi hanno impietosito. Allora, sono un ristoratore di Roma e insieme a mia sorella gestisco il ristorante di famiglia da ben 25 anni, da quando mio padre lo aprì. Mio padre aveva un ristorante fuori Roma, poi ha voluto tentare la fortuna in città e devo dire che ci è riuscito. Le cose vanno bene, non siamo certo un ristorante eccelso ma ce la caviamo e ogni cliente esce sempre soddisfatto sia per la cortesia che per i piatti che considerano ottimi. Raramente ho ricevuto recensioni negative e ogni volta mi scuso perché vorrei che il cliente insoddisfatto possa ritornare e rivalutare il luogo. Ci tengo tanto. L’altro giorno però non ci ho visto più. La mattina scrivo a una cliente che aveva lasciato il numero a mia sorella per parlare con me, visto che io sono il titolare e mia sorella gestisce la cucina. Era successo che mio padre, che mangia sempre in un angolo al ristorante perché dopo la morte di mamma vuole stare con noi, aveva sgridato il figlio di questa cliente. Un ragazzino lasciato da solo a vagare per i tavoli, strillando, tirando giocattoli e disturbando gli altri clienti. La madre (ovvero la cliente) mi ha scritto cose assurde che io ovviamente non ho potuto e voluto accettare. Il giorno dopo, però appena arrivato al ristorante ho trovato una bella sorpresina…”


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