“Quando ho lasciato il lavoro per dedicarmi alla casa e ai bambini, non l’ho fatto per diventare la donna delle pulizie o la cuoca a tempo pieno. L’ho fatto perché credevo che fosse giusto per noi, per crescere i nostri figli in un ambiente sereno. Ma negli ultimi mesi, ogni giorno è diventato un giudizio. Ogni pasto è “sciapo”, ogni gesto è “scontato”, ogni stanchezza viene etichettata come esagerazione. Gianluca lavora, sì. Ma io non smetto mai. Non timbro il cartellino quando i bambini dormono. E quello che fa più male non è la fatica, è l’indifferenza. La sensazione di non valere niente solo perché non porto a casa uno stipendio. Questa chat è nata per dire basta. Per farmi sentire. Non so se servirà a cambiare qualcosa. Ma almeno ora sa come mi sento. E forse, anche lui si sentirà un po’ più piccolo dentro quel “grande uomo di casa” che crede di essere.”



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