“Mi chiamo Caterina e sono vegana, ma di quelle vegane “buone” considerando che non obbligo nessuno, soprattutto i miei cari, a seguire la mia alimentazione, tutto il contrario. Quando ho deciso di diventare vegana non è stato per moda, né per sentirmi superiore a nessuno. È successo in modo graduale, quasi naturale. Ho cominciato a farmi domande che prima evitavo: su quello che mangiamo, su come viene prodotto, su cosa significa davvero nutrirsi. E a un certo punto, non riuscivo più a ignorarle. Pensavo che le persone attorno a me avrebbero capito. Alcuni lo hanno fatto, altri un po’ meno. La cosa più difficile non è stato rinunciare alla carne, credetemi, dopo un po’ nemmeno ti manca, ma il modo in cui certi rapporti sono cambiati. Come se smettendo di mangiare certi piatti, stessi smettendo di far parte di una tradizione. O peggio: stessi giudicando chi non faceva la mia stessa scelta. Ad ogni modo, i genitori del mio fidanzato dovevano venire a cena e la mia idea era deliziarli con una mia versione di carbonara vegana, davvero buona ve l’assicuro. Quando l’ho detto a lui, però, non è andata come speravo.”



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