“Il rapporto con i miei genitori non è mai stato semplice. Non posso dire che non mi abbiano voluto bene, ma la verità è che siamo sempre stati distanti, come se tra di noi ci fosse un muro invisibile. Loro hanno una mentalità molto rigida, fatta di regole non scritte e convinzioni che sembrano scolpite nella pietra. Crescere in quella casa significava fare di tutto per non uscire dai binari, per non provocare discussioni infinite o silenzi pesanti che duravano giorni. Col tempo ho imparato a non dire troppo, a tenermi molte cose dentro, e forse per questo ancora oggi faccio fatica ad aprirmi davvero con loro. Poi è arrivata Marisa. Con lei tutto ha preso un’altra piega. Quando l’hanno conosciuta sono rimasti sorpresi, ma devo ammettere che l’hanno subito accolta con una gentilezza che non mi aspettavo. Le hanno voluto bene, forse più di quanto abbiano mai dimostrato apertamente con me. Vederli sorridere con lei mi ha dato una speranza nuova, come se per un attimo il peso dei giudizi e delle barriere potesse alleggerirsi. Il problema è che non sanno la verità, ma ora che il matrimonio è programmato ufficialmente, devono conoscerla.”



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