“Ciao a tutti, mi chiamo Anna e convivo con Luca da circa 1 anno e mezzo. C’è chi mi dice che sono matta per voler mettere fino a tutto questo solo per “sei tazze e una teiera”.
Ma non è questo il punto.
Non è mai solo l’oggetto. È quello che rappresenta.
Il servizio da tè era di mia nonna. Me lo aveva regalato quando mi sono trasferita nella mia prima casa, dicendomi che “un giorno, quando farai merenda con tua figlia, ti ricorderai di me”. L’ho sempre tenuto nella vetrina del soggiorno, perfetto, intatto. Ogni volta che lo guardavo, mi sembrava di sentirla ancora lì. Qualche giorno fa ho notato che non c’era più.
Pensavo di essermi sbagliata, di averlo spostato. Poi ho trovato una tazzina in lavapiatti e ho chiesto a Luca se ne sapeva qualcosa. E lì è cominciato tutto.
Con una leggerezza veramente irritante, mi ha detto che l’aveva “prestato” a sua sorella per far giocare la nipotina. In realtà gliel’aveva regalato.
Senza chiedermi nulla, come se fosse una tazza qualsiasi comprata all’Ikea. Quando gli ho fatto notare la gravità della cosa, mi ha riso in faccia e detto che erano solo delle tazzine. Ecco, no: valeva più di qualunque cosa in quella casa. Perché era memoria, rispetto, fiducia.
E lui me l’ha portata via come se niente fosse. Non ho pianto quando ho scoperto che l’aveva regalato. Ho pianto dopo, guardando la vetrina vuota. Perché ho capito che non era solo il servizio da tè ad essere sparito. Ma il rispetto tra noi e un pezzo della mia vita.”
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