“Ciao! Sono la mamma di una bambina dolcissima, Irene, che ha iniziato la prima elementare quest’anno. Insieme a mio marito, abbiamo scelto di iscriverla a un istituto religioso, nonostante fossi io la meno convinta tra i due. Mio marito è sempre stato il più religioso della famiglia, ma ho acconsentito alla scelta perché la scuola offriva una formazione solida e un ambiente accogliente. Nonostante qualche dubbio iniziale, sembrava la decisione migliore per la nostra piccola Irene.

Questo autunno, però, è stato particolarmente stressante per me. Tra il lavoro e l’organizzazione dell’imminente matrimonio di mia sorella, mi sentivo sopraffatta. Ogni giorno c’era qualcosa di nuovo da fare, e la mia agenda era piena fino all’orlo. Un pomeriggio, mentre correvo tra un impegno e l’altro, mi sono accorta di aver ricevuto diversi messaggi dalla maestra di Irene. Mi si è gelato il sangue: un contatto così insistente non poteva essere un buon segno. Mille domande mi hanno subito assalita: “Avrà fatto qualcosa di sbagliato? Si sarà comportata male in classe? Avrà avuto un problema con i compagni?”

Non avrei mai potuto immaginare che dietro la richiesta di quel colloquio si celasse il momento più difficile della mia vita. Dire che avrei voluto sprofondare è veramente poco.

La conversazione che è seguita mi ha lasciata senza parole. Ho sentito il mondo crollarmi addosso, e mai in vita mia avrei pensato di trovarmi così…umiliata. Eppure, col senno di poi, non posso fare a meno di sorridere.”

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