“Vi seguo sempre e mi sono decisa a mandarvi anche io una mia conversazione, che a me fa commuovere rileggere.
Dovete sapere che da poco ho compiuto trent’anni. Un trauma sì. Per alleggerire il passaggio, ho fatto una bellissima festa, nonostante le restrizioni. Una festa nella mia casa in campagna, dove c’è un grande salone e si poteva stare distanziati. Ho addobbato quel salone come meglio potevo. L’ho colorato con palloncini e festoni, realizzati apposta per me, e con confetti rosa e cioccolatini. Ho preso sushi per cena per tutti, perché lo adoro: è costato, ma era ciò che desideravo.
Ero un po’ triste però perché non potevo invitare tutte le persone che desideravo. In altri tempi avrei potuto, ma saremmo stati troppo vicini e ho rinunciato.
Tutto è andato bene e sono stata molto felice di vivere questo momento con le persone per me più speciali.
Il mio fidanzato mi ha regalato una piantina. Una calancola, credo si scriva così, scusate se sbaglio. Non sono una grande esperta di piante, ma mi era subito piaciuta, piccola e succosa con i fiorellini rosa.
Me la sono curata come meglio potevo. E la guardavo ogni giorno con un sorriso. Ho scoperto però una cosa che mi ha fatto arrabbiare tantissimo e da lì è cominciata una lite col mio ragazzo.
A volte ci dimentichiamo che l’essenziale è invisibile agli occhi.”
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