“Mio padre ha 64 anni. Vedovo da 8. Ha una routine immutabile, una libreria piena di gialli, e un cappotto grigio che indossa da almeno tre decenni.
Quando mi ha detto che voleva traslocare, ho pensato fosse uno scherzo. Quando mi ha detto dove, ho pensato stesse impazzendo.
Un miniappartamento in centro, al terzo piano senza ascensore, “vicino al teatro e al mercato”.
Quando gli ho chiesto perché, mi ha risposto: “Perché voglio iniziare a vivere. Non solo aspettare.” Ecco.
E sì, forse sono io quella che sta sbagliando a volerlo fermare.
Forse.”




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