“Ci frequentavamo da poco, neanche un mese. Sembrava carino, educato, uno di quelli “con la testa sulle spalle”. Poi, un giorno, parlando del più e del meno, gli dico che ho lasciato il liceo al quarto anno per aiutare i miei nell’attività di famiglia. E lì cambia tutto. All’inizio fa finta di niente, poi comincia a farmi domande strane, mi paragona alla sua ex con tre lauree, mi dice che siamo “su piani diversi”. Mi chiama “basic”, mi dà della “popolare”, come se senza un titolo fossi meno di lui. E io lì capisco tutto. Capisco che certe persone, dietro mille parole e due lauree, nascondono solo un gigantesco complesso di superiorità. E sai che c’è? Alla fine non mi sono sentita inferiore io. Si è rivelato lui, piccolo piccolo sotto tutta quella arroganza. E stavolta non sono io a essere scartata. Sono io che tolgo il fiore appassito dal mazzo.”



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