“Il mio compagno non mi capisce più. Tempo fa stavamo benissimo. Poi abbiamo voluto fare una figlia e le cose sono cambiate. Ok sapevo che sarebbe stato impegnativo, ma non immaginavo così tanto. Cioè, ci si aspetta da me solo perché sono la madre, che devo rinunciare a tutto ciò che riguarda la mia vita personale? Io non lo trovo per niente giusto. E sarebbe anche un esempio negativo per mia figlia, che imparerebbe solo a mettersi da parte. Il mio compagno Gigi usa per tutto la stessa solita scusa: lui lavora, lui fa cose per Tea, e quindi anche io dovrei pensare solo alla bambina, perché non vado più a lavorare. Ma sapete che vi dico? Che lavorare forse era meglio, nessuno mi chiedeva di rendergli conto del mio tempo. Adesso ovunque vado da sola mi chiedono tutti: “E Tea?” Ha anche un padre, fortunatamente. Io ho provato a parlare con Gigi, a dirgli che mi sento oppressa dalla routine e da tutte le aspettative che si hanno su di me come madre. Ma lui è sordo. E adesso mi vuole punire. Perché quello che mi ha detto credetemi che lo ha fatto come punizione nei miei confronti. Adesso devo pensare a come fare, io non voglio dargliela vinta.”
CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”
Commenta con Facebook