“Quando hai un fidanzato come Marco, la vita sembra uscita da una commedia romantica… finché non diventa esasperante. Lui è perfetto: dolce, premuroso, mai una scenata, sempre pronto a capirmi e perdonarmi. È il ragazzo ideale che tutte sognano, eppure dopo quattro anni mi chiedo se la perfezione possa diventare un difetto.
Marco ricorda ogni anniversario, mi sorprende con gesti romantici e non si arrabbia mai, nemmeno quando sbaglio. Io, invece, dimentico messaggi, spengo il telefono, racconto piccole bugie per evitare discussioni. Ma lui? Nulla. Sempre comprensivo, sempre paziente. È come un robot dell’amore, e questo mi fa sentire inadeguata.
Vorrei che, almeno una volta, perdesse la pazienza, mi dicesse che sono insopportabile, o si dimenticasse qualcosa. Invece mi scrive poesie ogni mattina e mi chiama “la mia luce nei giorni bui”. Oggi gli ho scritto: “Marco, non ce la faccio più.” Non so cosa voglio, ma sento che qualcosa deve cambiare. Perché lui è troppo perfetto, e io… no.”




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