“L’altra sera ricevo un messaggio da mio figlio che dice: “Papà… mi servono 300 euro”. Resto un attimo in sospeso, perché già la settimana prima aveva chiesto soldi per non so quale ‘progetto scolastico’, e pure stavolta sembra avere un’urgenza. Così gli chiedo a che cosa gli servissero questi soldi, di nuovo. Lui mi risponde che è “una cosa utile sua”. Ovviamente mi incuriosisco, ma non posso evitare di pensare che ci sia sotto qualcosa, specialmente quando insiste sul fatto che non può spiegare troppo. Ora, io e mia moglie ci siamo sempre sforzati di insegnargli il valore del denaro e l’importanza di essere chiari e onesti… E qui, invece, sembra che stia cercando di evitare le spiegazioni. Beh, inutile dire che più andiamo avanti e più sento puzza di bruciato. Perché non posso avere un figlio che sia almeno lontanamente vicino a come eravamo noi ai nostri tempi? So che non ha senso rimpiangere il passato, ma una volta c’erano rispetto verso gli adulti e soprattutto rispetto verso il denaro e il suo valore, e ora non più. Perché non avete idea della motivazione per cui gli servivano quei soldi.”
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