“Ciao a tutti, mi chiamo Marina ma su internet mi troverete con altri nomi, non vi affannate a cercarmi perché nessuno mi conosce col mio nome di battesimo. Ho deciso di mandare questa chat perché è la testimonianza che le problematiche degli omosessuali ci sono tutto l’anno, non solo durante giugno, mese del gay pride. E qual è il primo scoglio con cui ci scontriamo noi che non ci piace fare l’amore con gente dell’altro sesso? La famiglia, ovviamente. E dietro la mia famiglia c’è questa presenza maligna da che sono nata, padre Fabrizio, il quale è pappa e ciccia con mio padre, un macellaio di vedute strette che pare nato coi paraocchi. Padre Fabrizio manovra i miei genitori come fossero pupazzi, e pure a me, quando ero piccolina. Era morboso quando insisteva a confessarmi dai miei peccati continuando a chiedermi se mi toccassi, io non ho capito a che peccato alludesse se non in prima superiore, e fino ad allora ho continuato a dire “sì” perché non capivo e lui voleva i dettagli. Ovviamente mia madre lo dipinge come un santo, mio padre guai a parlarne male, lui benedice la casa e la bottega, ma io a quanto pare sono prole di Satana e da qualche anno a questa parte, quando ormai i nodi dovevano venire al pettine, padre Fabrizio (che io ormai chiamo din-don Fabrizio) ha deciso di fare la sua crociata personale per farmi tornare nel suo gregge…”

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