“Tre anni insieme e ancora mi chiedo se conosco davvero Lucrezia. Davanti agli altri appare come la fidanzata perfetta: dolce, sorridente, premurosa. Ma col tempo ho iniziato a notare un lato diverso, fatto di gelosia eccessiva, scenate continue e quell’atteggiamento da regina che deve sempre avere l’ultima parola.

Ho cercato di non far pesare certi episodi, anche se dentro di me hanno lasciato un segno. Come quella volta in crociera con le amiche: mentre mi mostrava distrattamente delle foto, ne è apparsa una in cui ballava fin troppo avvinghiata con un cameriere. O quando, in un’altra occasione, era fuori città e doveva tornare entro le otto, invece alle 22:20, dieci minuti prima che scendessi a prenderla come da accordi, mi scrive che sarebbe rimasta a dormire lì. Una mossa perfetta per impedirmi di organizzare la mia serata, visto che odia se esco senza di lei.

Dettagli forse banali, ma che messi insieme diventavano troppo strani per sembrare casuali. Eppure ho scelto di fidarmi, di pensare che fossi io a farmi film. Così, per il suo trentesimo compleanno, le ho fatto il regalo che sognava da anni: un viaggio a Dubai. Credevo di farla felice. Ma ieri sera ha dimenticato il telefono a casa mia. Ho resistito qualche minuto, poi l’ho preso, alla ricerca di qualcosa che non so spiegare ma che sentivo avrei trovato. Ed ecco la verità: sono stato un pollo.”

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