“Salve a tutti e un saluto alla redazione. Mi chiamo Emanuele, e ho deciso di inviare la mia conversazione dopo averne lette di ogni soprattutto tra ragazzi universitari. Anche io posso rientrare (purtroppo) nella categoria della convivenza di m***a.
Peccato che quasi mi sarebbe piaciuto litigare per cose “banali”, a me la situazione è molto più grave. Infatti, non vivo in una famiglia molto tranquilla, sono andato a vivere fuori casa nonostante vivessi nella stessa città in cui sono nato.
Purtroppo, il “peggiore” tra i miei genitori, se proprio volessimo dare la colpa a qualcuno, è mio padre. Proprio lui pensa di essere ancora un ragazzino ma sinceramente non lo è affatto e non può permetterselo.
Però io sono abituato, infatti all’ennesimo errore, molto grave, ma non sto qui a dire, mia madre si è arrabbiata e tutta la mia famiglia lo odia. A quel punto gli sono rimasto solo io e niente, mi ha chiesto un aiuto, ma un grandissimo aiuto e io ho deciso di aiutarlo non solo perché è mio padre ma anche perché credo che chiunque avrebbe aiutato una persona così disperata.
Infatti ho chiesto aiuto ai miei coinquilini e 2 di loro hanno accettato, invece ho avuto problemi con Sofia, l’altra coinquilina. La conversazione è con lei. Ditemi voi se si può rimediare e se magari dovrei fare di testa mia a sto punto”


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