“Di base, almeno credo, nella vita nessuno aspira a diventare l’assistente di qualcuno. C’è un, a mio parere ingiustificato, sentimento comunque verso, in generale, il ruolo dell’assistente. Si pensa che l’assistente non è mai quello che decide, non ha vere responsabilità, non ha ruoli di rilievo, e soprattutto è sempre secondo a qualcuno, talvolta divenendone quasi un servo. Io non sono d’accordo. Sono convinto che l’assistente, di chiunque, sia un ruolo fondamentale anche perché chi ha un assistente, gli deve tutto, senza di lui non sarebbe la persona che è. Proprio per questo, io ho scelto di essere un assistente (mi occupo soprattutto dell’area accademico legale ma assisto un po’ su tutto) per scelta, ovviamente puntando in alto. Finalmente, dopo personalità di “medio livello”, ero stato assunto, seppur in prova, da un pezzo grosso veramente. Non lo conoscevo, se non di fama, ma ero pronto a tutto, davvero a tutto per farmi largo e fare carriera come suo assistente. Ma ho una dignità. Ero pronto a tutto, ma non a quello che ho vissuto. Ho sbagliato? Io non credo.”

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