“Sono Giulia. Quando ho visto la storia su Instagram del mio ex, ho pensato di essermi sbagliata.
Un cane, sì. Carino, certo.
Poi ho letto il nome.
Emma.
E mi si è ghiacciato qualcosa dentro.

Emma non era un nome qualunque.
Era il nostro nome.
Quello che avevamo scelto per una figlia che non è mai esistita, ma che, per un po’, abbiamo immaginato. Sognato. Perfino difeso, nelle nostre discussioni su quale sarebbe stata la scuola migliore, o che tipo di carattere avrebbe avuto.

E ora…
ora è il nome del suo cane.

Io non so se si renda conto di quello che ha fatto.
Se lo ha fatto apposta. Se per lui era solo un nome, una parola carina da dare a un cucciolo.
Per me è come se avesse trasformato una parte di noi in una passeggiata al parco.
Con un guinzaglio e due ciotole.

Non riesco a stare zitta.
Questa volta glielo dico.
Tutto.”

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