“Quando ho deciso di iniziare a scrivere un diario, non l’ho fatto per hobby. L’ho fatto per non scoppiare. Per non dover fingere, per avere un posto dove stare a pezzi senza chiedere permesso. Lo tenevo chiuso in un cassetto. In camera mia. Nascosto tra maglioni vecchi e cartoline che non mando mai. Pensavo bastasse.

Poi, ieri, ho notato che era stato spostato.
Aperto.
Con una pagina segnata.

La mia coinquilina – Sabrina – lo ha letto.
Tutto.
Le parti belle, quelle incazzate, quelle tristi, quelle che neanche io ho il coraggio di rileggere.

E ora mi trovo qui, in questa chat, a cercare di non esplodere.
A chiederle perché.
A chiederle come si rimedia a qualcosa che non doveva neanche succedere.

Perché il mio diario non è una serie tv.
E lei non è spettatrice della mia vita.”

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