“Io non contesto che i sentimenti sono personali e ognuno ha i propri e non si deve giudicare. Ma come il mio compagno sta affrontando questo lutto è decisamente esagerato. Direi inconcepibile per la quasi totalità delle persone. Io stessa mi meraviglio adesso, a ripensarci, di essere stata tanto comprensiva e paziente. Forse avrei dovuto cercare di arginare questo suo comportamento dall’inizio. La chat che vi mando è separata da 280 km. Nel senso che c’è quella distanza tra la nostra casa e la villetta al mare, (senza riscaldamento e comodità) in cui lui ormai risiede da due settimane. Da solo, per elaborare il lutto. L’ho inizialmente appoggiato in questa sua scelta di isolarsi, era fermo nel dire che ne aveva bisogno. Si è messo pure in aspettativa… ed ero sollevata quando è passato a dialogare con frasi dopo i primi giorni di messaggi monosillabici. Ma, come vedrete anche voi dagli screen, stavo cantando vittoria troppo presto. E ho decisamente sottovalutato la sua mente malata.”
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