“Ciao SpunteBlu, mi chiamo Flavio e voglio condividere con voi una storia, la mia storia. Se mi incontraste per caso, se diventassimo conoscenti o amici, vi sembrerei una persona come tante, senza nulla di particolare. In fondo è così alla fine. Ma c’è un aspetto della mia vita che non condivido mai con nessuno che.. diciamo che è un’ombra, un aspetto molto triste della mia esistenza, anzi dell’esistenza della mia famiglia, che mi porto dietro e con cui convivo da sempre. Mia madre è in un istituto per persone non autosufficienti da quando sono nato o quasi: purtroppo ha avuto degli ictus che l’hanno ridotta a uno stato.. di fatto non capisce più nulla, vive senza sapere di essere al mondo, non riconosce nessuno. È molto brutto da dire ma si tratta per tutti noi di un grande peso soprattutto emotivo: un lungo addio, dice sempre mio padre, un lutto infinito che ci portiamo dietro da oltre 20 anni. Raramente condivido questo aspetto della mia vita con gli altri perché la pietà delle persone mi dà fastidio e ancora di più mi urtano i giudizi, più o meno velati, che molti si permettono di fare sulla nostra situazione. A volte però non si può sfuggire. Che dire. ognuno ha le sue croci: la mia è l’assistente sociale che crede di sapere tutto.. leggete..”
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