“Salve a voi di Spunteblu, sono Roberta e sono una coordinatrice della sede di un ente per la quale gestisco turni lavorativi e mansioni di alcuni ragazzi facenti parte del servizio civile. Abbiamo un nostro gruppo in cui invio i turni, ma se hanno delle rimostranze possono perfettamente scrivermi in privato.

Da sempre non sono una persona che si comporta in modo da far pesare la mia autorità, anzi penso che permettere ai ragazzi di darci del tu e che si parli liberamente li faccia stare più tranquilli. C’è sempre stato un ottimo rapporto ogni anno che arrivano dei nuovi ragazzi, e anche questo andava tutto bene.

Poi però ho avuto dei problemi con un ragazzo, Giuseppe, che più o meno agli inizi di Marzo, poco prima del lockdown, si è fatto prendere un po’ dal panico e da allora ha un po’ marciato su questa situazione che stiamo vivendo per fare lo stretto indispensabile al lavoro.

Vi riporto, quindi, la conversazione avuta con questo ragazzo, alcuni stralci in realtà perché le discussioni sono state decine nel corso dei mesi, partendo da quando il virus ha iniziato a farsi sentire in Italia, ma in particolare la goccia che ha fatto traboccare il vaso qualche mese fa.”

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