“Ciao a tutti, mi chiamo Beatrice e sono proprietaria di una panetteria, che a me piace chiamare bakery,  in una cittadina della Campania.

Non è facile al giorno d’oggi tenere aperto un negozio come il mio, ma io ci tengo particolarmente per due motivi: uno è affettivo, l’altro è che amo moltissimo il mio lavoro e la panificazione.

Nonostante le difficoltà di qualunque commerciante che abbia una sede fisica di un negozio, il negozio va abbastanza bene e di lavoro ce n’è, è importante per il mio quartiere.

Da qualche settimana però ha cominciato a succedere qualcosa di strano nella mia bakery.

Mi ritrovavo con pane e focacce ridotte rispetto a ciò che avevo effettivamente venduto e un pomeriggio becco un ragazzo del quartiere, che abita nel palazzo in cui si trova la mia panetteria e che quindi riconosco, con le mani dentro la marmellata…o meglio, dentro la cassa.

Ogni volta che lo becco lui scappa alla velocità della luce. Ma è solo un ragazzino, credo non abbia nemmeno 12 anni e penso lo faccia per goliardia, magari per vincere una sfida con i suoi amici.

Quindi decido di non denunciarlo e cerco di avere il numero della madre, dato che so bene chi è.

E da lì comincia questa chat. Ve la mando perché a me questa cosa paradossalmente mi ha aiutata tanto. Mi ha aiutata soprattutto a ricordare una cosa importante e magari chissà, se qualcuno leggerà la storia per intero e fino alla fine, aiuterà a ricordarla anche a voi.”

CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”