“Faccio il fisioterapista da quindici anni e di casi umani o clinicamente particolari ne ho visti parecchi, ma questo di cui vi invio la chat li ha certamente superati tutti. Amo il mio mestiere ed è quello che ho sempre desiderato fare, fin da quando ero alle superiori, perché mi affascina moltissimo il corpo umano e mi fa sentire realizzato la possibilità di aiutare il prossimo; però a volte è davvero faticoso. Il problema non è la mole di lavoro, che comunque è molto impegnativa, ma l’indole ingestibile di certi pazienti. Qualche settimana fa mi scrive un tizio che ha male al ginocchio (dico così perché lui non ha saputo dirmi altro fino al nostro incontro dal vivo). Lo incontro, lo visito, faccio qualche manipolazione e alla fine gli risolvo il problema perché era veramente una stupidaggine. Era strano ed era stato strano fin da subito ma pensavo fosse finita lì quindi non mi sono preoccupato di nulla. Qualche giorno fa, direttamente su WhatsApp, mi riscrive millantando la possibilità che un suo nuovo problema potesse essere collegato con la nostra visita (anche se era impossibile). Non avete idea di cos’è arrivato a fare.”
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