“Ben ritrovati, lettori. Mi chiamo Paolo, ho 23 anni e sto seguendo un corso che tratta di giornalismo per dare, pian piano, forma al mio sogno nel cassetto. Chi come me sa che siamo, sì mi considero già giornalista, sempre ricoperti di insulti: manifestazione, ce la prendiamo col giornalista, stadio, ce la prendiamo col giornalista, e potrei continuare fino all’infinito e questo è un grave problema soprattutto perché noi siamo sempre bestie da macello.
Io, da quando ho esposto questo mio desiderio/sogno nel cassetto, sono sempre stato schernito con battutine e cose simili da tutti i miei amici, però va bene perché so che scherzano ma così non è stato con questo tizio che credevo fosse mio amico, ovvero Mario.
Ovviamente parte con la classica battutina che non può mai mancare sul giornalista, e okay, e poi la butta sulla mia famiglia. Bene, non ho una situazione bellissima dato l’abbandono di mio padre e mia madre che si guadagna da vivere in modi diversi dal solito, diciamo così, però mi dà da vivere, come si suol dire, e le sarò sempre grato.
Alla fine è andata a finire nell’unico modo possibile, magari anche in modo infantile, ma non ho saputo più rispondere e vorrei tanto farlo, ma sono un po’ introverso e mi sono sentito soltanto malissimo.”

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