“Mi chiamo Martina, ho 33 anni e un figlio di 4, Leonardo. Da due anni è vegano: una scelta che ho fatto con consapevolezza e coerenza, seguita da un’alimentarista di fiducia che è anche mia amica. Non è stato facile, lo ammetto, ma sono convinta che crescere Leo così sia la scelta più sana e rispettosa che potessi fare. C’è chi non capisce e chi fa finta di capire, come mia suocera. Lei ci dà una mano con Leo, e con questa scusa si è presa delle libertà che non le spettano. Commenti non richiesti, consigli velati, quella classica aria da “ma cosa vuoi saperne tu che sei madre da cinque minuti”.
Sabato scorso ho ceduto e gliel’ho lasciato un pomeriggio intero perché avevo una consulenza. Tutto sembrava ok. Poi a cena Leo mi dice: «Ho mangiato la polpetta di nonna come il cugino! Era buonissima!». Non sapevo se urlare o piangere. È da due anni che lo cresco vegano e adesso, per un capriccio e per non sentirsi escluso, mi ritrovo a ricominciare da capo? L’ho messa subito al corrente, e sì, sono stata diretta. Perché su certe cose non si scherza. Anche se sei nonna.”



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