“Mi sembra incredibile che oggi, nel 2024, io debba ancora affrontare questa situazione con mia madre. Sabato sera avevo finalmente deciso che era arrivato il momento giusto per presentarle Yassin. Non è solo il mio fidanzato, è la persona che mi fa stare bene, che mi capisce e mi rispetta. Con lui mi sento al sicuro, felice, come non mi era mai capitato con nessun altro prima. E per la prima volta pensavo che fosse il momento di farlo entrare nella mia famiglia, di far vedere a mia madre quanto sia speciale.
Ma quando l’ho detto a mia madre, la sua reazione è stata immediata e dura. Non ha nemmeno provato a capire. Mi ha chiesto se fossi sicura di quello che stavo facendo, accusandomi di ignorare le “differenze” e la “cultura” che ci separano. Non ha voluto ascoltare un solo argomento, né le mie ragioni né i miei sentimenti. Ha cominciato a fare discorsi su religioni che non comprendiamo, su usanze che non vogliamo accettare, su differenze che in realtà non esistono.
Mi ha parlato di “valori” che, per me, sono ormai obsoleti, di paura che non ha motivo di esistere. Ho cercato di spiegare che l’amore non ha confini, che Yassin è una persona meravigliosa, ma mia madre ha chiuso ogni porta. La verità è che non la riconosco più. Non posso più restare in silenzio, non posso permettere che l’ignoranza e i pregiudizi di qualcun altro distruggano quello che ho costruito con lui. È doloroso, ma sono pronta a lottare per quello in cui credo, per Yassin e per il mio futuro. Non lascerò che la paura e l’intolleranza rovinino tutto ciò che mi rende felice.”
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