“Un saluto a tutti, mi chiamo Giuditta e già questa è una cosa brutta, qualora doveste leggere la mia storia potrete capire, ma, chissà, magari mia madre “credeva troppo in me” e su come sarei diventata da grande, magari ci avrebbe pensato due volte prima di darmi questo nome orrendo. E questo solo per introdurvi a grandi linee ciò che pensa mia madre di me. Io ho due sorelle, sono la più piccola, e lei mi considera brutta rispetto a loro. Secondo lei solo l’istruzione mi può salvare.

Io le scrivo che vorrei fare un corso di pasticceria, vorrei continuare così perché non ho proprio testa di studiare qualche facoltà, ma di mettere in pratica una delle mie passioni ma lei non lo capisce, per lei è un no categorico. Ovviamente le mie sorelle hanno qualsiasi cosa a disposizione e io invece no perché “devo guadagnarmi tutto”. Io è un po’ che vivo fuori casa perché sono dai miei nonni ma purtroppo devo fare capo a mia madre per la mia istruzione. 

 

Se soltanto ci fosse stato mio padre, questo non sarebbe successo, ma lei ha le redini di tutto e ha anche questa visione della vita. Mi sento sola e non compresa. Non so cosa fare, come farle cambiare pensiero e come impormi. E no, non riesco a pagarmi tutto da sola anche se lavorassi perché questo vorrebbe dire rimandare a molti anni.”

#1/5

#2/5

#3/5

#4/5

#5/5

CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”