“Mio padre ha festeggiato il suo compleanno senza di me. È stato di una sincerità cristallina, ma allora perché mi sento così male?

Mio padre ha un’altra famiglia. Si è risposato con un’altra donna e ha due figli. Io sono la primogenita ma mi sento come il brutto anatroccolo. Cerco disperatamente di unirmi anche io, di fare parte del gruppo, ma mi sento sempre come il pulcino cresciuto, brutto e goffo che nessuno vuole. Mi trascino questa sensazione in tutte le relazioni della mia vita. Ed è inutile dirvi che quel poco che guadagno me lo brucio tra psicoterapia e tavolette di cioccolato al latte.

Mio padre ha compiuto 66 anni e io volevo esserci. Volevo, volevo abbracciarlo, e ridere con lui, cantare tanti auguri a te, e fare l’applauso e brindare. È strano che a più di 30 anni abbia ancora bisogno di lui?? È strano che a 33 anni vorrei ancora che mi raccontasse una delle sue favole della buona notte, favole distorte, mezze inventate, ma bellissime?

Vi mando la chat sperando in un po’ di sollievo da questo peso nel petto.”

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