“Mamma se n’è andata due anni fa. Un momento prima erano insieme a scegliere il vino per il pranzo, quello dopo lui era solo in cucina, col sugo sul fuoco e un piatto da sparecchiare invece di due. Non è mai stato uno espansivo, mio padre. Ma con lei bastava uno sguardo per farlo parlare. Dopo cinquant’anni così, il silenzio è diventato la cosa più pesante di casa sua. Ha fatto di tutto per non farsi vedere fragile. Ha aiutato Marta coi bambini, ha preso il treno anche sotto la pioggia per tenerli mezz’ora in più quando serviva. Mai un lamento, mai una richiesta. Solo quella frase: “se avete bisogno, io ci sono”. E io? Quest’anno ho pensato ad altro. Problemi al lavoro, Marta che non è stata bene, le giornate che sembravano finite prima di iniziare. Papà era sempre lì. Ma lo vedevo meno. Pensavo ad altro, sempre qualcosa di più importante. Non mi ero reso conto che da quando mamma non c’è più, la cosa che lo tiene ancora in piedi… È essere utile a noi. Non per sentirsi necessario. Ma per sentirsi ancora parte di una famiglia.”




CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”
Commenta con Facebook