“Non ho mai avuto un buon rapporto con mio padre, ieri sera abbiamo toccato il limite. Lui è il classico lavoratore della vecchia generazione. Tanto lavoro, poche storie e pochi sentimenti. Non potremmo essere più diversi. Non è un tipo di molte parole, ma vuole che è che io, dopo di lui, porti avanti l’azienda agricola di famiglia.

 

Me lo ha sempre fatto capire in molti modi, mai direttamente. Non ha mai messo in discussione la cosa, o esaminato altre possibilità, perché per lui semplicemente non esistono. Lui è stato cresciuto da suo padre con questa mentalità del “passare il testimone” ai propri figli, per far progredire l’attività di famiglia.

 

Ma io non voglio questo per me. Per me la vita dev’essere tutt’altro. Io voglio diventare un grande ballerino, come Bolle o Nureev, non portare avanti una fattoria. I miei genitori non mi hanno mai fatto mancare nulla, però lui si è sempre ostinato ad impormi la sua strada, che non è la mia. E ieri ho compiuto 19 anni, ero fuori con amici, ma ho deciso di prendere un po’ di coraggio e dirglielo…”

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