“Sono un’assistente alla comunicazione in un asilo e ho parlato con una maestra di un bambino che è sì sordo, ma anche oralista.

Ciao redazione di spunte, vi scrivo per parlarvi di un tema molto importante che è quello della disabilità e in particolare della sordità. C’è purtroppo molta ignoranza sul tema e tanta gente persino gli addetti ai lavori non conoscono tante specifiche un po’ più particolari. Io e la maestra ne abbiamo parlato ed è emersa purtroppo molta ignoranza. Non metto nomi perché non sarebbe corretto né professionalmente né umanamente. Il mio intento è solo fare riflettere su un problema.

Non voglio fare nessuno spiegone noioso. Solo dire che i bambini sordi non devono per forza imparare la LIS, la lingua italiana dei segni, possono anche imparare a comprendere la lingua parlata e questo approccio si chiama oralismo. È una scelta delle famiglie che bisogna rispettare in base alle specifiche esigenze.

Volevo solo parlare di questo problema per aumentare il senso collettivo di consapevolezza. Non voglio fare nessuna polemica né accusare nessuno. Possiamo sempre imparare cose nuove, anche se siamo dei grandi professionisti con tanti anni sulle spalle.”

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