“Onestamente, non capisco perché lei debba farne un dramma.
Sono all’IKEA con mia madre, sì, ma che c’è di male?
Dobbiamo arredare casa e, diciamocelo, lei non è mai stata un fulmine nelle scelte. Si blocca, ci mette ore per decidere se prendere una tenda o un’altra, e alla fine cambia idea tre volte.
Mia madre invece ha occhio, esperienza, buon gusto.
Perché dovrei rinunciare a un pomeriggio produttivo solo per farle compagnia?
Poi è anche vero che alcune cose gliele ho già fatte scegliere… beh, non le cose fondamentali, certo, ma almeno la pianta in salotto l’ha voluta lei.
Il resto? Meglio che lo decidiamo io e mamma, così evitiamo discussioni inutili.
E poi io avevo chiesto a mia mamma se voleva che la invitassi, ma mamma ha detto che era meglio andassimo solo io e lei.
E, sinceramente, le ho dato ragione: due opinioni da gestire sono già abbastanza.
E comunque non si tratta di “nostra casa” nel senso romantico che intende lei… si tratta di funzionalità, di praticità.
Sono io che ci metto la metà dei soldi, no? Allora ho anche diritto di dire l’ultima parola.
Se poi si offende… è perché se la prende per troppo poco.”



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