“Sono cresciuta in una famiglia disfunzionale purtroppo, e questo mi ha portata a scegliermi amiche e lavori che non sempre mi valorizzavano. Anzi, spesso venivo trattata come uno zerbino… E se osavo far sentire la mia voce, allora non ero una vera amica, o così mi dicevano. Sono in terapia da tre anni, e sono cambiata, sia dal punto di vista delle amicizie sia dal punto di vita lavorativo. Sono cambiate anche le persone di cui mi circondo: adesso mi faccio rispettare. E ho vicino persone (e un ragazzo) che mi vogliono bene e ci tengono a me. Ho ancora però un paio di conoscenze che mi porto dietro dall’infanzia…con cui non ho avuto il coraggio di tagliare. A volte ci penso, ma poi mi dico che magari sono io esagerata, che posso portare un pochino di pazienza e che alla fine sono le uniche persone che mi conoscono praticamente da quando sono nata. Ho pensato così fino all’altro giorno, quando (nel mezzo di un momento di relax che mi ero presa per me e il mio ragazzo), mi scrive Cristina, chiedendomi dei soldi. Lei è sempre stata tirchia, mi chiedeva perfino i soldi della benzina se capitava di darmi un passaggio a casa (abitiamo nella stessa direzione). Ma io non voglio più essere remissiva per essere una buona amica.”

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