“Ciao a tutti, sono Roberto, insegnante privato di matematica e fisica. A maggio ricevo un messaggio da una certa Angelica: cerca disperatamente qualcuno che salvi la figlia Marta, studentessa del liceo scientifico, ma definirla tale è un atto di generosità che non potete immaginare.
La ragazza ha lacune abissali in entrambe le materie e voti da codice rosso. Angelica insiste per due ore di lezione al giorno, ogni giorno, per evitare i debiti. Io, da bravo professionista, metto subito le mani avanti: recuperare in queste condizioni sarà quasi impossibile. Ma loro premono, sicure che “con un po’ di aiuto” tutto si possa risolvere. Alla fine cedo, e per venire incontro alla famiglia, dato il numero di lezioni, propongo un prezzo scontato.
Errore madornale.
Marta si rivela la peggior studentessa che abbia mai avuto: distratta, arrogante, pigra, viziata. Non apre libro, non fa esercizi, copia male, non prende un appunto manco per sbaglio. Io ce la metto tutta, ma è come insegnare il a contare a un cactus.
Risultato? Due debiti.
E qui parte il circo. Angelica mi scrive indignata: dice che le lezioni sono state inutili, che la colpa è mia, che Marta si è impegnata tantissimo (come no), e pretende… il rimborso. Avete capito bene: secondo lei dovrei restituirle i soldi. Ma scusate, ho forse scritto Amazon sulla fronte?
Sono allibito. Di situazioni complicate ne ho vissute, ma questa le batte tutte. Mi pento amaramente di non aver chiesto il doppio, e pure in anticipo. Giudicate voi.”




CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”
Commenta con Facebook