“Io e Luca ci siamo conosciuti per caso, una sera d’inverno, a un concerto di musica classica. Una mia amica mi aveva trascinata controvoglia, e io, che di solito ascolto tutt’altro, ero completamente fuori posto. Durante l’intervallo, però, ci siamo incrociati e abbiamo iniziato a parlare, e ho scoperto che lui faceva il pianista classico di professione. Lui era così appassionato, così coinvolto dalla musica, che non ho avuto il coraggio di dirgli che per me era stato un vero strazio. Così, quando mi ha chiesto se mi piaceva la musica classica, ho mentito. Ho detto che la amavo. Era solo una piccola bugia, pensavo. Da quella sera, abbiamo iniziato a frequentarci. Luca mi faceva sentire speciale, con lui ogni momento era magico. I nostri primi mesi insieme sono stati splendidi: passeggiate al parco, cene a lume di candela, serate passate a parlare di sogni e progetti. Lui mi dedicava pezzi al pianoforte e io sorridevo, fingendo di riconoscere ogni nota. Per lui, avrei fatto qualsiasi cosa. Un giorno, però, ha usato il mio secondo telefono per cercare una canzone da dedicarmi e ha scoperto le mie playlist su Spotify. Quel momento ha fatto crollare tutto.”

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