“Ed eccomi qui, anche io, a scrivere a voi di Spunte Blu.

Mi presento innanzitutto: mi chiamo Alessandro, ho 35 anni e ho un cane.

Di mestiere faccio il pasticcere, e sono anche piuttosto bravo; tuttavia, devo confessare che i dolci non mi piacciono. In genere li faccio e li mangiano gli altri.

Comunque, qualche tempo fa avevo notato che, in pasticceria, veniva quasi tutti i giorni una certa cliente, una bella ragazza con i capelli rossi.

Cercava sempre la scusa per attaccare bottone, e alla fine ne usciva sempre una bella chiacchierata.

Fino a che un giorno mi sono convinto. Insieme alla brioche – sapevo ormai qual era la sua preferita – e il caffè nero che beve amaro, le ho lasciato il mio numero sul tavolino dove fa colazione di solito.

Ero un po’ agitato, solitamente non faccio il primo passo. Però ragazzi, ero single da più di un anno, se non mi fossi dato una svegliata non avrei più concluso nulla.

Insomma, lei non dice niente sul momento, ma la sera mi arriva un suo messaggio su WhatsApp.

Cominciamo a scriverci regolarmente, e poi decidiamo di uscire.

Le cose vanno avanti bene; c’è chimica, e si fanno anche bei discorsi.

Questo per dire che ero contento… fino a che non smette di rispondermi, così, de botto senza senso.

Io ovviamente continuo a cercarla, per capire quale sia il problema…

Ma quando me lo ha detto non ci potevo credere.”

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