“Ciao Spunte Blu, sono Alice. Vorrei raccontarvi un qualcosa che mi è successo pochi giorni fa e che mi ha fatto riflettere molto. Vivo da sola in un condominio in una città di provincia del centro Italia e, come quasi in tutti i condomini, non sono esente dai rumori provenienti dagli altri appartamenti.

 

 

 

E, sebbene a tutti diano fastidio, o ti ci abitui o ti ci abitui; non esiste altra soluzione. Ma c’è sempre un limite che non dovrebbe essere varcato. Da circa due mesi l’appartamento accanto al mio è stato affittato ad una mamma con due bambini.

 

 

 

 

Lo ammetto, non amo i bambini ed è stato il motivo per il quale io e il mio ex abbiamo rotto. Però, posso sopportare le urla, i pianti, il rumore perché non sono insensibile e capisco che alla loro tenera età sia normale.

 

 

 

 

Ma sono arrivata ad una situazione non più sostenibile. Da quando questa famiglia è arrivata, i bambini non fanno che gridare, lanciare oggetti, correre per i corridoi. Tutto anche nelle ore notturne (nelle quali tra l’altro lavoro), almeno fino a quando non crollano esausti.

 

 

 

 

Inoltre, ho trovato numerosi graffi sulla porta di casa mia dovuti al lancio di giocattoli. Il mio gatto è stato inseguito per le scale dai due bambini e ha ricevuto anche dei calci, l’ho visto con i miei occhi.

 

 

 

Non volendo fare la vecchia burbera, ho scritto alla madre, Laura, per chiedere gentilmente di lasciare stare il mio gatto e la mia porta di casa, non introducendo peraltro il discorso relativo ai rumori nelle ore notturne provocati dai due bambini. La reazione mi ha sconcertato e ora non sono come comportarmi se questa situazione si verificherà in futuro. A voi i commenti.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”