“Io e Guido ci siamo conosciuti due anni fa ad un corso di kung fu. Me lo ricordo come se fosse ieri, mentre entrava in palestra, sorridente e un po’ imbarazzato. Io ero molto sicura di me in quel momento, ero nel mio elemento: faccio arti marziali fin da piccola, mi hanno sempre aiutata nei momenti difficili e mi hanno dato la disciplina di cui avevo bisogno. I miei non sono stati molto presenti, e gli insegnamenti del mio maestro di quando ero bambina hanno fatto davvero molto per me. Due anni fa si presenta in palestra questo nuovo ragazzo: Guido. Bello era bello, e poi parlandoci mi aveva fatto vedere che era simpatico, oltre che intelligente e bravissimo nelle arti marziali. Io e Guido ci passiamo cinque anni, io sono più grande, ma sui discorsi e sugli obiettivi di vita eravamo decisamente sulla stessa linea. Eppure, Guido ha un terribile difetto, che vengo a scoprire adesso che siamo andati a convivere (a casa mia, lui stava ancora con i suoi): non sa gestire la routine di una casa. È bravo a cucinare ma lo fa quando ha voglia, non si ricorda di rifarsi il letto, di attaccare la lavatrice o di pagare le bollette. I soldi li mette e volentieri, non è quello il punto, il punto è che si comporta – solo dal punto di vista della gestione della casa sia chiaro – come un ragazzino… e io non so cosa inventarmi per educarlo. Anche perché non dovrebbe essere compito mio! Se non si rimette in riga una cosa è certa, torna a casa dai suoi fino a che non capisce.”
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