“Sara è mia figlia. Va a scuola con lo zaino più grande di lei, ride per cose minuscole e quando qualcosa le fa male… cerca sempre una spiegazione.
Oggi è tornata a casa con una faccia che non le avevo mai visto.
Non arrabbiata.
Non triste.
Qualcosa di peggio: confusa.
Perché tutti i suoi compagni avevano ricevuto un invito a una festa. Tutti. Tranne lei.
All’inizio pensavo a un errore. Magari Chiara, la madre della festeggiata, non aveva il mio numero.
Poi ho visto l’invito.
Con il nome di mia figlia scritto in fondo, sotto una scritta: “Siete tutti invitati, tranne…”
Seguito da tre nomi.
Il primo era il suo.
E lì ho capito che non era un errore.
Era una scelta.
Consapevole, arrogante, grottesca.
Fatta da adulti che si vantano di insegnare “l’educazione emotiva” e intanto lasciano che un bambino venga escluso per non “rovinare le vibrazioni della festa”.
Non ho scritto a Chiara per farla cambiare idea.
Le ho scritto per farle vedere che mia figlia ha qualcuno che non si gira dall’altra parte.
Però questa chat la devono vedere tutti. Perché se fai una cosa del genere non ti puoi nascondere. E anche perché sono sincera, vorrei sapere la vostra esperienza.
Vi è mai accaduta una cosa del genere?”




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