“Ciao Spunteblu. Un saluto a tutti i lettori. Mi chiamo Martina e vi scrivo perché vorrei farvi leggere la chat avuta con mio padre a seguito di una cosa che ha fatto. Una cosa molto brutta. Non sono ancora riuscita ad accusare il colpo e sono sempre sul punto di piangere quando ci penso.

Lui mi ha cresciuta da solo, perché mia mamma se n’è andata che io ero talmente piccola che quasi non la ricordo. Siamo sempre stati uniti io e lui, per qualsiasi cosa. Pensavo che non avrebbe mai potuto fare nulla che potesse ferirmi. Poi quest’anno ho cominciato l’università, molto lontano dalla mia città, e mi è difficile tornare spesso.

Mia, di cui leggerete nella chat, è il mio cane da 5 anni. Penso che soltanto chi ha un cane possa capire il bene che puoi volergli. Ma quando sono tornata la seconda volta dall’università, ho scoperto cosa aveva fatto mio padre senza che io sapessi niente. Per la rabbia, l’unica cosa che sono riuscita a fare è stata andare via di casa e adesso non so nemmeno come fare a perdonarlo. Lui vuole che io capisca, ma leggete la chat e ditemi se voi ci riuscireste.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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