“Convivere con Valerio è come avere accanto un assistente pieno di entusiasmo… e zero senso del pericolo. Vuole aiutare in tutto, ma ogni volta finisce che tocca a me sistemare il disastro. Gli lascio la lista della spesa e pensi che potrà mai succedere? magia da una sola bottiglia di ace torna con tre bottiglie di succo al mango “perché fa sano”.
Gli dico di non usare il mio asciugamano e mi risponde che “l’amore non conosce confini, né tessuti personali”.Quando svuota la lavastoviglie sembra che abbia lanciato piatti e posate e lasciato decidere alla gravità.Lui si difende con il solito: “Almeno ci provo”.
E io non riesco a contraddirlo, anche se ogni suo esperimento domestico è un rischio calcolato male. Alla fine, la casa sopravvive, io pure, e Valerio resta lì, convinto di essere un eroe del quotidiano.Forse convivere non è trovare l’equilibrio perfetto, ma ridere tra un disastro e l’altro… e scoprire che certi difetti, ripetuti abbastanza, diventano il modo più buffo per dirsi “ti amo””
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