“Quando l’ho conosciuto, Dario mi era sembrato diverso.
Non il solito tipo da chat vuote o da like facili: parlava di libri, di energia, di crescita personale.
Aveva quell’aria da uomo profondo che ti fa credere che dietro ci sia un mondo.
Per settimane ci siamo scritti ogni giorno.
Era dolce, premuroso, pieno di attenzioni — ma sempre con un certo distacco, come se volesse tenere un filo invisibile tra noi.
Io pensavo fosse solo prudenza, o paura di correre troppo.
Poi, una sera, mi ha detto che voleva “proporre qualcosa di speciale”.
Ero convinta che volesse finalmente uscire insieme, magari una cena, un film, qualsiasi cosa che non passasse da uno schermo.
Invece no.
La sua proposta è arrivata come un messaggio surreale, di quelli che ti lasciano qualche secondo immobile davanti al telefono.
Una di quelle cose che all’inizio non capisci se siano ironiche o inquietanti.
Da lì, ho iniziato a guardarlo con altri occhi.
Perché ci sono persone che ti parlano d’amore come se fosse un rituale, ma in realtà vogliono solo tenerti a distanza — senza mai davvero lasciarti entrare.”



CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA CLICCANDO QUI SOTTO SU “SUCCESSIVA”
Commenta con Facebook